Da dove e verso cosa.

Nato a Cesena nel 1981. Sono uno scrittore e un regista. Il mio teatro è un osservatorio sul vuoto e sulla mancanza, che sottrae immagini, parole e codici alla memoria collettiva; restituendo ciò che ha preso dopo averlo contaminato e segnato irrimediabilmente. Un viaggio fra tragedia antica e contemporanea, che fonde continuamente i linguaggi del teatro, delle arti visive e della letteratura. Il mio percorso inizia lavorando e formandomi con grandi nomi del teatro italiano ed europeo (Romeo Castellucci, Societas Raffaello Sanzio, Teatro Valdoca, Motus, Julien Gosselin, Joao Fiadeiro, Enrique Vargas e altri)

Vincitore del Bando Autori della Biennale di Venezia 2021 con il testo originale Veronica. Vincitore del Premio Giovane Arte Contemporanea 2021 della Regione Emilia – Romagna. Vincitore del Bando Across the Sea 2023, progetto del Ministero della Cultura Italiano e di un gruppo di enti nazionali, fra cui spiccano Marche Teatro e Triennale Milano. Finalista del Premio Scenario 2013 con Silvia Costa. Nel 2012 viene invitato da Romeo Castellucci a partecipare al progetto Kadmos, promosso da BNP Paribas, e mostra il suo lavoro all’International Theatre Festival IKSV di Istanbul e al Festival di Avignone.

Nel novembre 2022 debutta allo storico Teatro Alessandro Bonci di Cesena la produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, Voglio soltanto le ossa. Un lavoro da me scritto e diretto, con protagoniste le attrici Alice Torriani e Livia Rossi. Un ambizioso affresco, di forte impatto visuale, che dopo oltre tre anni di ricerca e scrittura, si pone l’obiettivo di operare uno sfondamento sulla narrazione di un fatto di cronaca, la storia della scomparsa di Cristina Golinucci, ragazza svanita nel nulla il primo settembre 1992 fuori dal Convento dei Frati Cappuccini di Cesena. L’approccio verso ciò che è reale precipita in una discesa emotiva, che vede il pubblico testimone diretto del collasso dell’identità personale e del grande mistero rappresentato dall’assenza e dal mancare.

Nel giugno 2023 debutta alla Biennale di Venezia il mio testo Veronica, con la regia di Federica Rosellini (Premio Ubu 2021), le scene di Paola Villani (Premio Ubu 2022) e con la produzione della stessa Biennale e del Festival di Narni. Il primo studio dello stesso progetto era stato prodotto dal Piccolo Teatro di Milano. Veronica è una tragedia classica, che da forma ad una tragedia di ogni giorno, su di un perturbante punto di equilibrio fra lutto e gestazione si muovono cinque figure femminili in un viaggio senza ritorno verso una famiglia nuova, lontano da un inospitale mondo contemporaneo.

Nel 2020, insieme all’artista visivo Michele Ambroni e alla scenografa Sofia Rossi, fondo Indocile Collettivo, con cui avvio una sperimentazione sull’atto performativo come momento fondamentale e irripetibile di creazione di manufatti artistici. Nello stesso anno scrivo e interpreto  Cassandra, il diritto di parlare. Performance ed esposizione prodotta dal FAI Fondo per l’Ambiente Italiano e dalla Regione Emilia – Romagna. Questo progetto site specific attraversa i manicomi italiani in stato di abbandono e chiude il suo percorso nel contesto di Parma Capitale della Cultura 2021. In questa sede sono state esposte per la prima volta le 13 tavole che compongono il testo della performance e che risultano la prima volta in cui una drammaturgia integrale viene esposta in forma di opera d’arte.

Negli ultimi anni, mentre prosegue il mio lavoro autoriale, continuo la collaborazione con Romeo Castellucci, con cui partecipo a tutta la produzione di Bros (2021) e per cui sono assistente al movimento nella performance Milano (2021), prodotta da Triennale Milano. Si avvicendano inoltre diverse incursioni, fra performing arts e arti visive, nei lavori di altrettanti artisti internazionali, tra cui Salvatore Vitale, Yuri Ancarani, Alex Majoli e Collettivo Cesura.

Oggi continua il mio impegno a scrivere del vuoto, della mancanza e di tutto quello che passiamo una vita a cercare di dimenticare. Nel costante tentativo di contaminare quell’archivio culturale condiviso che chiamiamo memoria.