A cosa sto lavorando
What I’m working on. English Version Here
Ita – Il mio lavoro è scrivere tragedie e sentire le voci, cerco di farlo con più cura e attenzione possibile. Mi piace parlare così di quello che faccio. Credo sinceramente nel mistero del linguaggio e del silenzio. La mia ricerca si pone il difficile obiettivo di farsi guardare dalle persone con uno sguardo profondamente emotivo. Per questo affondo le mani nel tessuto della memoria collettiva, per questo cerco di abitare il mondo delle immagini con rispetto e commozione.
Voglio soltanto le ossa
Sarà il mio debutto solista alla regia e il mio prossimo lavoro teatrale e letterario. Cristina Golinucci, ragazza scomparsa fuori da un convento il primo settembre del 1992 a 21 anni, sarà il centro del lavoro.
Cosa rimane oggi di Cristina? Quali domande pone una simile assenza ad una comunità? Cosa succede all’identità di Cristina, quando diventa soltanto una foto in tutte le stazioni d’Italia, un diario, un’immagine e un canone? Che forma ha il dolore di chi rimane a fissare quel vuoto? Come ci siamo permessi di perdere in silenzio una di noi?
Da questi interrogativi nascono una creazione teatrale ed un romanzo che non saranno un lavoro d’inchiesta, ma un percorso artistico e poetico per Cristina, per una ragazza, un lavoro che parli di lei e non soltanto della sua memoria. Che la mostri sulla scena, che faccia sentire il mistero e il dolore che la circondano. Un progetto che tenta continuamente di disobbedire a quello che non c’è,
Un lavoro sostenuto da ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, con il patrocinio del Comune di Cesena e la collaborazione di We Reading e Penelope ONLUs Italia.
L’ombra e la grazia
Sarà un momento lungo trentuno giorni in forma di festival. Un’occasione di lavoro dentro alla chiesa sconsacrata del Santo Spirito di Cesena. Un percorso di incontro, confronto, convegni, esposizioni, eventi e momenti performativi sul femminile, sulla grazia, sulle ombre della violenza, sul concetto di vittima e sul tentativo di portare luce dove sembra non essercene più.
Durante il lavoro a “Voglio soltanto le ossa”, il mio prossimo spettacolo e romanzo, ho deciso, come autore e come artista di non ignorare l’oscurità e la drammatica attualità del tema che ho scelto di affrontare. Per questo ho deciso da subito di legare il percorso produttivo ad una forte apertura al pubblico. Un segno forte che possa interrogarsi sul ruolo di arte e cultura rispetto all’universo oscuro dei rapporti spezzati e della violenza di genere. Credo davvero che esista la possibilità e la necessità di creare percorsi culturali che abbiano una vita reale all’interno della comunità che li genera.
L’ombra e la grazia è Patrocinato dal Comune di Cesena e sostenuto da We Reading, dall’Università di Bologna e da Penelope ONLUs Italia.
Alla produzione teatrale come autore e regista affianco un percorso artistico di natura più sperimentale e selvatica, all’interno del side project “Indocile Collettivo” insieme all’artista Visivo Michele Ambroni e alla scenografa Sofia Rossi. L’intento di Indocile, è quello di proseguire la ricerca nella direzione in cui l’atto performativo corrompe irrimediabilmente, ogni manufatto esposto. Nel tentativo di accorciare la distanza tra azione dal vivo, installazione site specific e opera museale.
Cassandra. Il diritto di parlare
Lavoro di debutto di Indocile Collettivo è un corpo unico, composto di una performance e di una mostra, che di volta in volta si modificano incontrando il luogo e lo spazio che ospita questo progetto sulla psichiatria violenta di inizio 900. La ricerca alla base del progetto verte sull’archivio fotografico e clinico dei reparti manicomiali italiano, percorso svolto in collaborazione con la ricercatrice Annacarla Valeriano (Malacarne – Donzelli ed. 2017).
Cassandra è una veggente, ha rifiutato Apollo che le ha sputato sulle labbra e l’ha condannata a rimanere inascoltata. Cassandra C. è una paziente realmente esistita, portata via dai suoi figli e internata in manicomio nel 1929. Sul fronte della cartella clinica, sotto alla foto della donna, sono specificati i sintomi: loquace, ciarliera, nervosa, indocile, cattiva madre. L’esperienza di Cassandra è una caduta verso ciò che è abbandonato, indocile e solo in apparenza dimenticato.
Il progetto è prodotto dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, dal Comune di Cesena, con il sostegno di We Reading e Rad’Art Project.
Una prima serie di opere tratte dal lavoro è stata selezionata e acquisita dalla collezione permanente della Regione Emilia – Romagna all’interno del Premio di acquisizione giovane arte contemporanea 2020 (commissione presieduta da Gloria Bartoli, Walter Guadagni e Marco Pierini). Risultando la prima volta in cui un testo teatrale d’autore viene esposto nella sua interezza come opera d’arte all’interno di un ente museale nazionale.
Eng – My job is to write tragedies and hear voices, I try to do it with as much care and attention as possible. That’s I like to talk about what I do. I sincerely believe in the mystery of language and silence. My research has the difficult goal of being looked at by people with a deep emotional gaze. This is why I sink my hands into the fabric of collective memory, this is why I try to inhabit the world of images with respect and emotion.
Voglio soltanto le ossa
(I only want the bones)
is my next theatrical and literary project. Cristina Golinucci, a girl who disappeared outside a convent on September 1, 1992 at the age of 21, will be the center of the work.
What remains of Cristina today? What questions does such absence pose to a community? What happens to Cristina’s identity when it becomes just a photo in all the stations in Italy, a diary, an image and a canon? What form does the pain of those who remain staring at that void? How did we dare to silently lose one of us?
From these questions arise a theatrical creation and a novel that will not be a work of inquiry, but an artistic and poetic journey for Cristina, for a girl, a work that speaks of her and not just of her memory. Let him show it on stage, let him feel the mystery and pain that surrounds it. A project that continually tries to disobey what is not there.
A work supported by ERT – Emilia Romagna Teatro Foundazione, with the patronage of the Municipality of Cesena and the collaboration of We Reading and Penelope ONLUs Italia.
L’ombra e la grazia
(The shadow and the grace)
Will be a thirty-one day long moment in the form of a festival. An opportunity to work inside the deconsecrated church of the Santo Spirito in Cesena. A path of encounter, comparison, conferences, exhibitions, events and performative moments on the feminine, on grace, on the shadows of violence, on the concept of victim and on the attempt to bring light where there seems to be no more.
While working on Voglio soltanto le ossa (I only want the bones), my next show and novel, I decided, as an author and as an artist, not to ignore the darkness and dramatic relevance of the theme I have chosen to tackle. This is why I immediately decided to link the production process to a strong openness to the public. A strong sign that can question the role of art and culture with respect to the dark universe of broken relationships and gender-based violence. I truly believe that there is the possibility and the need to create cultural paths that have a real life within the community that generates them.
The project is sponsored by the Municipality of Cesena and supported by We Reading, the University of Bologna and Penelope ONLUs Italia.
Alongside the theatrical production as an author and director, I have an artistic path of a more experimental and wild nature, within the side project “Indocile Collettivo” (something unruly and wild, seems to be the closest translation) together with the visual artist Michele Ambroni and the set designer Sofia Rossi. The intent of Indocile is to continue the research in the direction in which the performative act irreparably corrupts every artefact exhibited. In an attempt to shorten the distance between live action, site specific installation and museum work.
Cassandra
Il diritto di parlare
(Cassandra. The right to speak.)
The debut project of Indocile Collettivo is a single body of work, made up of a performance and an exhibition, which change from time to time to meet the place and space that hosts this reflection on violent psychiatry from the early 1900s in Italy. The research behind the project focuses on the photographic and clinical archive of the Italian asylum departments, a path carried out in collaboration with the researcher Annacarla Valeriano (Malacarne – Donzelli ed. 2017, Ita).
Cassandra is a seer, she refused Apollo who spit on her lips and condemned her to go unheard. Cassandra C. was a real patient, taken away from her children and interned in a mental hospital in 1929. On the front of the medical record, under the photo of the woman, the symptoms are specified: talkative, chatty, nervous, unruly, bad mother. Cassandra’s experience is a fall towards what is abandoned, unruly, wild and only apparently forgotten.
The project is produced by the FAI – Italian Environment Fund, by the Municipality of Cesena, with the support of We Reading and Rad’Art Project.
A first series of works drawn from the work was selected and acquired from the permanent collection of the Emilia – Romagna Region District as part of the 2020 Young Contemporary Art Acquisition Award (commission chaired by Gloria Bartoli, Walter Guadagni and Marco Pierini). This is the first time that an author’s play is exhibited in its entirety as a work of art within a national museum.
